Chiusa per lavori di ristrutturazione
Domenica e festivi ore 19.30
Nella festa del Ss. Nome di Maria il 12 settembre
Sante Messe ore 08.30, 09.30, 10.30 e 18.30.
Nel Vangelo di oggi, infatti, emerge un Gesù diverso da quello a cui siamo abituati. Nessuna parola gentile, nessun buon pastore, nessuna parola di amore e compassione. Non porta pace, ma piuttosto divisione.
PACE. Da noi, questa parola assume molto spesso un significato banale, come quello di un sonno confortevole e indisturbato in un letto caldo e morbido, come per dire: Lasciatemi in pace e tranquillo.
Una pace fittizia. Nessuna lotta, ma un compromesso. O una tolleranza che permette tutto.
O peggio ancora, una pace ispirata dal terrore e dalla paura, come la cosiddetta "pace romana" al tempo degli imperatori romani di cui si diceva: Saccheggiano, massacrano, rubano: e lo chiamano l'impero. E dove fanno desolazione e distruzione, la chiamano pace (ubi solitudinem faciunt, pacem appellant, Tacito, Agricola...).
La pace della convenienza cerca, con il pretesto del quieto vivere, di nascondere i problemi senza risolverli.
Secondo la parola di questa domenica, Gesù è venuto a portare divisione sulla terra. Ovviamente non è un messaggio di gioia. "Sono venuto a portare il fuoco sulla terra"! E non è un semplice falò di ferragosto quello di cui parla Gesù.
La CHIAVE PER COMPRENDERE queste parole è la vita stessa di Gesù. È il primo ad avere fame di pace. È lui che darà la pace, la sua pace, "Vi do la mia pace, ma non come la dà il mondo", ma come solo Dio può dare.
Gesù è la nostra pace, è la nostra riconciliazione! Dice San Paolo
Ma questa pace non è la pace dei sepolcri, non è neutralità, GESÙ NON PORTA NEUTRALITÀ, questa pace non è un compromesso a tutti i costi.
Seguire Gesù comporta rinunciare al male, all’egoismo e scegliere il bene, la verità, la giustizia, anche quando ciò richiede sacrificio e rinuncia ai propri interessi. E questo sì, divide; lo sappiamo, divide anche i legami più stretti.
Ma attenzione: non è Gesù che divide! Lui pone il criterio: vivere per se stessi, o vivere per Dio e per gli altri; farsi servire, o servire;
La divisione che porta evoca il coraggio di esporsi e lottare contro il male. «PERCHÉ SI UCCIDE ANCHE STANDO ALLA FINESTRA», muti davanti al grido dei poveri e di madre terra, mentre soffiano i veleni degli odi, si alzano muri, avanza la corruzione, si accelera il degrado del nostro quartiere e delle nostre case, della nostra società. E noi stiamo in silenzio.
Viviamo nella superficialità o peggio ancora nella complicità. Viviamo nell’indifferenza… E restiamo in silenzio per amore di quiete...
Non si può restarsene inerti a contemplare lo spettacolo della vita che ci scorre a fianco, senza alzarsi a lottare contro la morte, ogni forma di morte. Altrimenti il male si fa sempre più arrogante e legittimato.
I martiri di ogni tempo sono coloro che questa battaglia l'hanno combattuta fino a donare la vita.
Immagine venerata nella chiesa di San Michele Arcangelo - Forio